Radio Patrol

 ESCAPE='HTML'

Creata da Eddie Sullivan e Charlie Schmidt e apparsa per la prima volta sui quotidiani statunitensi nel 1933 distribuita dal King Features Syndicate, Radio Patrol (da noi nota come Radio Pattuglia) fu una delle prime strisce di genere poliziesco a vedere protagonista una pattuglia delle forze dell'ordine munita di radio capace di metterla in contatto con le altre auto, riscuotendo un immediato seguito soprattutto tra i lettori più giovani, colpiti da quella che, per l'epoca, era una delle prime tecnologie moderne.

La serie iniziava con un ragazzino, Pinki, che assieme al suo cane, Iris, salva una donna dal rapimento di alcuni criminali. Il giovane scoprirà subito dopo che la ragazza, Molly Day, è in realtà una poliziotta sotto copertura con la quale stringe subito amicizia, facendo inoltre la conoscenza del sergente Pat e del suo collega Sam, entrambi di servizio su una macchina della polizia. Con questi nuovi amici, Pinki inizia subito una serie di avventure coinvolgenti e senza respiro che porteranno il team ad avere a che fare con numerosi gangster.

A differenza di Dick Tracy e Red Barry, la particolarità di questa serie è che non presentava villain eccentrici e "lombrosiani", connotati da tic e nevrosi, ma più che altro una "normale" criminalità fatta di balordi, scippatori, allibratori, ragazze poco affidabili, loschi avvocati e contrabbandieri.

Una criminalità realistica e attinente a quella che compariva negli articoli dei giornali dell'epoca, quando si era negli anni dei grandi gangster come John Dillinger e Baby Face Nelson. Dopotutto, lo sceneggiatore di Radio Patrol, Eddie Sullivan, aveva lavorato nella cronaca specializzandosi proprio in reportage sulla delinquenza, e la striscia assorbiva l'esperienza dell'uomo in questo campo.

Dal punto di vista grafico, le tavole e le strisce realizzate da Schmidt mostravano un segno classico che si faceva apprezzare soprattutto quando le storie che coinvolgevano Pat, Molly, Pinki e Sam mostravano degli inseguimenti in automobile, o quando si svolgevano di notte, cosa questa che vedeva il disegnatore fare un ottimo uso delle ombre. Radio Patrol, comunque, era una serie che si fa apprezzare ancora oggi in quanto fornisce al lettore moderno un quadro esatto dell'America degli anni '30, a partire dai costumi dei personaggi femminili.

Dopo la fine degli anni '40, il successo della striscia iniziò a calare, con la conclusione delle tavole domenicali nel 1946, mentre per la fine delle strisce giornaliere bisognerà aspettare il 1950. In Italia, è stata pubblicata dalla Nerbini e dalla Comic Art. Da avere, è certamente il volume della collana Eureka Pocket edito dall'Editoriale Corno, che raccoglie le prime strisce della serie.  

 ESCAPE='HTML'