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Bringing Up Father

Creata da George McManus e apparsa per la prima volta il 12 Gennaio 1913, Bringing Up Father (letteralmente "educando papà") narra le vicissitudini dei coniugi Jiggs e Maggie (da noi noti da sempre come Arcibaldo e Petronilla) due immigrati irlandesi che improvvisamente, dopo una vita passata l'uno come muratore e l'altra come lavandaia, diventano benestanti grazie a una fortunata vincita alla lotteria.

In questo contesto di cambio di classe sociale, McManus (che aveva già provato la carta della striscia familiare con The Newlyweds) innesca tutta una serie di situazioni, disavventure e gag che faranno la fortuna della strip, divenuta con il passare del tempo il simbolo, fumettistico, dell'eterna lotta fra i sessi, ma anche lente d'ingrandimento delle contraddizioni della società americana: Arcibaldo infatti percepisce la ricchezza acquisita come un mezzo per vivere di rendita, preferendo però continuare nella sua vita di prima, mentre Petronilla la vede come l'occasione per entrare finalmente nella grande società e per trasformare il marito in un vero gentleman.

Elegante, raffinato, caricaturale ma al tempo stesso splendido, lo stile di McManus è ancora oggi uno dei più fulgidi esempi di arte fumettistica. Le strisce di Arcibaldo e Petronilla sono contornate da uno stile liberty e Art Decò. I mobili e gli sfondi in cui si muovono i personaggi sono lo specchio degli anni in cui le vicende si svolgono, mentre le ragazze disegnate dall'autore sono vere e proprie bellezze senza tempo. A tutto questo si aggiunge un tratto di bizzarria e toni surreali che fanno da sfondo, come, ad esempio, i dipinti appesi al muro da cui fuoriescono degli omini in uno stile unico e irripetibile. I numerosi autori che si occuparono della strip dopo la morte di McManus cercarono invano di imitarlo, ma con uno stile semplicistico, molto meno dettagliato e raffinato, e senza mai raggiungere la bellezza e la profondità delle sue tavole.

Grassoccio, differente in tutto e per tutto dalla moglie, dopo la ricchezza acquisita Arcibaldo non cambia per niente il suo stile di vita. Indossa ovunque clilindro, panciotto e cravatta ma all'alta società preferisce di gran lunga trovarsi in bar con i vecchi amici di un tempo, tra bevute, partite a carte, chiacchierate e soprattutto belle ragazze. Costretto innumerevoli volte dalla moglie e dalla bella figlia Nora a comportarsi come un vero signore e a frequentare gli ambienti della borghesia, Arcibaldo finisce inevitabilmente per cacciarsi nei guai, litigando sempre con Petronilla, instancabile nel voler cambiare l'atteggiamento del marito.

Protagonista assoluto della striscia, Arcibaldo mantiene intatto il carattere che aveva prima di diventare ricco. La sua sincerità, a volte un po' grezza nei confronti dei milionari e dell'ambiente che lo circondano, non appare come un difetto, ma, al contrario, è uno dei suoi punti forti.

Alta e magra, testarda e prepotente nei confronti del marito, Petronilla  si adatta immediatamente al nuovo stile di vita, conversando amabilmente con ricche signore, organizzandondo cene e feste, diventa una snob in tutto e per tutto, anche se il contegno signorile non nasconde una discreta ignoranza e un modo di fare rozzo. Il suo obiettivo principale resta quello di educare il marito Arcibaldo ai fasti della ricchezza. Petronilla deve, a tutti i costi, riuscire nel suo intento di assurgere a un elitè, conquistare un ruolo sempre negato e desiderato. Un traguardo di rispettabilità purtroppo allontanato ogni volta dai guai causati dal marito.

Il vero e unico comprimario della strip è Nora, la figlia di Arcibaldo e Petronilla. Ragazza bella e graziosa, tratteggiata graficamente da McManus in maniera del tutto simile alla bella mamma della strip The Newlyweds, compare di tanto in tanto come osservatrice casuale delle peripezie dei genitori, apparendo ai lettori come la più tranquilla della famiglia e forse anche l'unica ad essersi totalmente abituata al nuovo stile di vita. Assieme a Nora però non si possono dimenticare i vecchi amici di Arcibaldo con cui questi passa la maggior parte del tempo nel vecchio bar. I nomi sono in gran parte sconosciuti ma la loro è una presenza quasi costante, anche perché unico rifugio per il vecchio Arci dalle stranezze della vita mondana.
Dopo la morte di McManus, avvenuta nel 1954, il King Features affidò a Vernon Greene la continuazione della striscia, decisione questa che fu contestata dai lettori che preferivano che a occuparsene fosse Zeke Zekley, collaboratore fisso di McManus fin dal 1930.

Affiancato da Frank Fletcher e Bill Kavanagh, i quali si occupavano della realizzazione della tavola domenicale, Greene disegnò la striscia fino alla sua morte avvenuta nel 1965, quando li succedette Hal Campagna (il quale si firmava 'Camp') che assieme a Kavanagh continuò la strip fino al 1980, anno in cui subentrò Frank Johnson, uno degli autori di Boner's Ark, una comic-strip ideata da Mort Walker, il creatore di Beetle Bailey.

La striscia ormai ha perso molto della sua freschezza originale, e lo stile di Johnson che cerca di ricalcare solo in parte quello di McManus, appare troppo moderno per un fumetto che ha risentito soprattutto del cambio dei tempi. Le strip di Johnson rendono infatti la serie irriconoscibile agli occhi dei lettori che stentano a vedere in un magro e appassito Arcibaldo il personaggio creato da McManus, mentre i richiami allo stile liberty sono da tempo scomparsi dalla striscia. Bringing up Father continua così stancamente fino alla sua chiusura, avvenuta il 28 Maggio 2000, risultando così una delle strisce più longeve di tutti tempi.

Le strisce di Arcibaldo e Petronilla sono state pubblicate in Italia sul "Corriere dei piccoli" con le didascalie in versi e su "Topolino" dal 1945 nella versione normale con i balloons. Esiste anche un volume della serie Oscar Mondatori dal titolo "Arcibaldo & Petronilla" con prefazione del compianto Oreste Del Buono che risulta però quasi introvabile. Inoltre le strip firmate da Hal Campagna e Bill Kavanagh sono state pubblicate per un lungo periodo all'interno della rivista "Eureka", mentre quelle di McManus risalenti agli anni '50 sono apparse su "Il Mago". Diverse sono state le trasposizioni sul grande schermo sin dall'epoca del cinema muto: cartoni animati ma anche commedie con attori in carne e ossa, tra i quali lo stesso George McManus.