Fort Knox

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Creata da Paul Jon Boscacci e apparsa per la prima volta sui quotidiani statunitensi  il 5 Ottobre 2009, Fort Knox ha spezzato un monopolio che durava da più di 50 anni, visto che presenta, come il Beetle Bailey di Mort Walker, una ambientazione prettamente militare, ovviamente in chiave umoristica.
La striscia, che narra le vicissitudini di una tipica famiglia americana in una base militare, prende spunto dalle reali esperienze dell'autore, che ha vissuto da ragazzino a Fort Knox dal 1985 al 1986.

Boscacci è infatti il figlio di un colonnello dell'esercito americano che ha prestato servizio in numerose basi, tra le quali sono da citare Fort Leavenworth nel Kansas e Fort Jackson in South Carolina, vivendo le classiche frustrazioni di un bambino che si trasferiva da una casa a un'altra e che ora ricorda con umorismo quelle vicende di alcuni anni fa.
Protagonisti della striscia sono il maggiore Joe Knox; sua moglie Jane e i loro figli Donald e Wesley. La storia inizia con il trasferimento della famiglia a centinaia di miglia dai loro parenti e amici, visto che Joe è stato assegnato alla sua nuova destinazione: Fort Lincoln. Da sottolineare che mentre le vicende dei personaggi si svolgono nella fittizia Fort Lincoln, l'intera famiglia Knox è basata su quella reale del cartoonist, che ha voluto così rendere omaggio a suo padre, sua madre e i suoi due fratelli.

La creazione di Fort Knox è iniziata nel 2005 con l'aiuto di Amy Lago, per anni la editor di Charles M. Schulz  per i Peanuts. Prima di approdare sui quotidiani statunitensi grazie al Washington Post Writers Group, la serie era stata ospitata su un social network dedicato esclusivamente ai membri dell'esercito con oltre 4000 membri: Military Brats.

Caratterizzata da un buon tratto grafico, ha il pregio di essere una striscia umoristica dalle atmosfere classiche, avendo poi il suo punto di forza nei momenti in cui l'autore rende omaggio alle forze armate durante speciali fesitività come il Memorial Day. E' questa l'occasione in cui vengono presentate delle ottime tavole come quelle apparse nel 2011, in cu Boscacci  ne ha approffittato per realizzare una interessante storyline sulle donne americane che lavoravano nelle fabbriche durante la seconda guerra mondiale.

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